Direttori Stefano Ambrosini e Franco Benassi
Giurisprudenza

Nullità del mutuo erogato a soggetto insolvente in assenza di concrete prospettive di risanamento


* * *
Documento

Crisi d’impresa e procedure: l’analisi di Unioncamere


Data pubblicazione
05 settembre 2024

Scarica PDF

Documenti

TORNA INDIETRO

Il trend delle procedure

L'analisi realizzata da Unioncamere sulle varie tipologie di strumenti utilizzati (stragiudiziali e concorsuali) tra l’anno 2021 ed il primo semestre del 2024, permette subito di rilevare un significativo cambio di rotta nel tempo riguardo al loro utilizzo .

Anzitutto, si registra un lieve calo del ricorso alla procedura di Fallimento/Liquidazione giudiziale passata da 8.720 aperture nel 2021 a 7.685 nel 2023, con una flessione più significativa nel corso dell’anno2022 .

Tra i dati più salienti si evidenzia un utilizzo sensibilmente in decrescita del Concordato preventivo - da 1.067 aperture nel 2021 a 678 del 2023 (scendendo dal 10,2% al 7,1% sul totale degli strumenti analizzati) - assieme ad una riduzione, anch'essa significativa, dello strumento della Liquidazione coatta amministrativa (da 372 unità nel 2021 a 222 nel 2023) .

Di contro, va posta in forte evidenza la conferma - ormai da qualche tempo - dell’utilizzo degli Accordi di ristrutturazione, che ormai fanno registrare oltre 300 aperture all’anno e, parimenti, l’impennata del nuovo istituto della Composizione negoziata avviato il 15 novembre 2021 che, dopo un primo anno di rodaggio, ha fatto registrare notevoli incrementi (con quasi 600 istanze presentate nel 2023 e oltre 470 solo nel primo semestre 2024) .

Il ricorso al Concordato semplificato, che può essere attivato solo a seguito di un tentativo di composizione negoziata non andato a buon fine, non risulta invece particolarmente elevato, attestandosi nel 2023 sulle 70 domande presentate .

Da questa prima analisi si possono trarre, quindi, alcune considerazioni:

1) parrebbe chiara la tendenza a preferire percorsi di tipo stragiudiziale rispetto a quelli tipicamente concorsuali: il “travaso”  da procedure come il Concordato preventivo verso altri istituti come la Composizione negoziata o gli Accordi di ristrutturazione, sembrano rispondere all’evidente esigenza di accorciare i tempi, diminuire i costi, garantire la continuità aziendale e, comunque, evitare il ricorso (per quanto possibile) alle aule dei tribunali;

2) un secondo elemento che sembra evidente - e che speriamo possa essere ancora maggiormente confermato dal correttivo al Codice della crisi approvato proprio in questi giorni - è il successo che la transazione dei debiti verso lo Stato ha avuto, nel tempo, all’internodi certi istituti. Questo è stato certamente vero per gli Accordi di ristrutturazione dove da tempo è prevista la possibilità di “negoziare” il debito tributario e previdenziale, ma parimenti si spera che ciò possa accadere anche per la Composizione negoziata, dove l’introduzione della transazione fiscale (ma non di quella previdenziale) è stata appena introdotta dal legislatore nel Correttivo al Codice della crisi in via di pubblicazione;

3) l’aver posto maggiore attenzione sugli strumenti di tipo stragiudiziale potrà favorire l’alleggerimento dei carichi di lavoro dei tribunali, contribuendo a velocizzare e snellire, quindi, tempi e fasi della giustizia in Italia: obiettivo com’è noto previsto con forza dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 

Analisi comparativa delle imprese anno 2023

L’analisi di seguito fornita sintetizza i dati riguardanti le principali caratteristiche delle imprese che, nel corso dell’anno 2023, hanno fatto ricorso ai diversi procedimenti, rinviando ai grafici presentati nella successiva sezione dell’Osservatorio- “Procedure a confronto”- per ulteriori dettagli e per le analisi relative agli altri periodi temporali monitorati .

 

Composizione negoziata

Tra le imprese ricorrenti alla Composizione negoziata prevalgono le società di capitale (80,3%) e quelle con classe di addetti tra 2 e 50 unità (dove si concentra il 71,7% dei richiedenti), mentre il 33,3% delle imprese fa registrare un valore della produzione tra 1 milione e 5 milioni di € (valore medio passato da circa 4 milioni di € nel 2021 a 9 milioni di € nel 2023, per arrivare a 32 milioni di € nei primi 6 mesi del 2024). Il numero medio di addetti per impresa è pari a 39 (era di 26 addetti nel 2022 ma è di ben 66 addetti nei primi mesi del 2024). La maggioranza delle imprese appartiene al settore economico delle attività manifatturiere (24%), del commercio all’ingrosso e al dettaglio (20,5%) e, a seguire, delle costruzioni (12,8%). Cresce, in definitiva, la “grandezza” media delle aziende che fanno ricorso a tale strumento, in termini di valore della produzione, addetti e dimensione .

 

Concordato semplificato

Per le poche istanze di concordato semplificato (solo 69) presentate nell’anno 2023, il numero di addetti medi per impresa è pari a 14 ed il valore della produzione è pari a 2 milioni di € (valori che crescono, invece, per il primo semestre 2024). E’ evidente, quindi, che richiedono l’accesso al Concordato semplificato le aziende più sottodimensionate - sia come addetti che come valore della produzione - rispetto a quelle che generalmente ricorrono alla Composizione negoziata. Per quanto riguarda il settore merceologico di appartenenza, il 28,4% delle imprese svolge attività di commercio all’ingrosso e al dettaglio e il 14,9% rientra nel settore delle costruzioni .

 

Accordo di ristrutturazione dei debiti

In merito agli Accordi di ristrutturazione dei debiti (335 aperture nell’anno 2023), il valore medio della produzione delle imprese è pari a 5 milioni di € ed il numero medio di addetti per impresa è pari a 51. Tra le imprese ricorrenti spiccano le società di capitali (81,5%) e quelle con un valore della produzione fino a 250mila € (29,9%), ma con una presenza importante anche di aziende fra i 2,5 e i 25 milioni di € della produzione, che costituiscono circa il 26,2% del totale. Il 19,9% delle imprese ricorrenti appartiene al settore economico delle attività immobiliari, mentre il 18,2% a quello delle costruzioni .

 

Concordato preventivo

Passando alle tradizionali procedure concorsuali, le imprese che hanno fatto ricorso ai Concordati preventivi (678 aperture nel 2023) fanno registrare un valore medio di 36 addetti per impresa e circa 7 milioni di € di valore della produzione. Anche qui le società di capitali rappresentano l’87,5% del totale, mentre le società di persone pesano per il 6,5%; i valori della produzione delle imprese si concentrano nelle classi tra 1 milione e 10 milioni di €, rappresentando il 40,3%. Da rilevare che, come numero di addetti, il 21% delle imprese in concordato preventivo si colloca nella classe tra i 20 ed i 49 addetti e, per quanto riguarda il settore economico, il 28,3% appartiene al settore manifatturiero e il 17,3% a quello delle costruzioni .

 

Liquidazione giudiziale

Il dato relativo alle Liquidazioni giudiziali nel 2023 fa registrare ben 7.685 procedure aperte con un numero medio di addetti per impresa pari a 9 unità ed un valore medio della produzione di circa 2 milioni di €. A differenza delle altre procedure ed istituti il numero percentuale di società di capitali qui è leggermente inferiore (78,9%) mentre salgono le percentuali di imprese individuali (8,8%) e le società di persone (7,6%). La maggior parte delle imprese ricorrenti si colloca nel settore merceologico del commercio all’ingrosso e al dettaglio (24,1%) delle attività manifatturiere (17,8%) e delle costruzioni (17,4%). Sia il valore medio degli addetti, che quello della produzione, così come la forma giuridica, evidenziano che questa procedura riguarda imprese più fragili e meno strutturate, confermando ancora una volta la relazione diretta esistente fra solidità e dimensione aziendale. Rispetto alle 7.685 aperture di procedure di liquidazioni giudiziali del 2023, il 2022 ha fatto registrare un calo di oltre il 21% (6.888 unità) probabilmente ascrivibile ai numerosissimi interventi di incentivazione e sostegno legati al periodo Covid, denso com’è noto di azioni di assistenza e di aiuti al comparto aziendale.

 

Liquidazione coatta amministrativa

Il numero medio di addetti delle imprese che, nel 2023 hanno fatto ricorso alla Liquidazione coatta amministrativa (222 aperture registrate) è pari a 26 unità, dovendosi in ogni caso precisare che solo 35 imprese su 222 hanno dichiarato il numero degli addetti. Il valore della produzione risulta particolarmente basso (pari a 600mila €). Anche tale dato è da considerarsi però poco significativo, essendo esiguo il numero delle aziende che ha depositato il bilancio (solo 21 sulle 222 complessivamente registrate). Si evidenzia che la quasi totalità delle imprese (97,3%) che hanno attivato l’istituto è rappresentata da cooperative, consorzi e società consortili operanti principalmente nel settore delle costruzioni (16,9%) e della sanità e assistenza sociale (15,5%) .

Leggi il report completo