, 09 aprile 2025, n. 0. .
Abstract:
Sommario:
È improvvisamente venuto a mancare Vittorio Zanichelli, fra i più noti e apprezzati magistrati italiani specializzati in diritto della crisi d’impresa.
Vittorio era una grande persona prima ancora che un giurista di eccezionale preparazione. Il suo tratto di rimarcabile signorilità si accompagnava a una disponibilità e a una gentilezza d’animo non comuni nella loro autenticità: credo che chiunque l’abbia conosciuto bene (come chi scrive ha avuto il privilegio di fare) si riconoscerà in queste parole, che non sono assolutamente “di circostanza”, ma riflettono un cordoglio sincero e profondo.
Vittorio è stato un grande giudice delegato (la Parmalat fra le innumerevoli procedure di cui si è occupato) e un eccellente consigliere di Cassazione alla prima sezione civile (tante e rilevanti le sentenze da lui redatte), prima di chiudere la sua fulgida carriera da Presidente del Tribunale di Modena.
La riconosciuta, notevolissima competenza di magistrato non era inferiore al suo stile e al suo equilibrio. E queste doti si ritrovavano nei suoi numerosi scritti, tra cui vanno ricordati gli studi su “La nuova disciplina del concordato preventivo” e “La nuova disciplina degli accordi di ristrutturazione dei debiti”, pubblicati entrambi nel 2019 (Neldiritto Editore) e il bel volume “Concordati giudiziali” pubblicato da Utet Giuridica nel 2010, ma anche, per il medesimo editore, quello su “La nuova disciplina del fallimento e delle altre procedure concorsuali” del 2006. Non meno interessante, e frutto della sua straordinaria esperienza sul campo, il libro "«Grandi procedure» non solo per le grandi imprese. Le procedure concorsuali amministrative”, scritto con Enrico Stasi e pubblicato nel 2010 da Ipsoa.
Ma non si possono non menzionare i suoi importanti contributi a opere collettanee, alla cui partecipazione non si sottraeva nonostante i tanti impegni ogniqualvolta le riteneva meritevoli, o anche solo per spirito di amicizia. Più volte ho avuto l’onore di ospitare i suoi sempre acuti e stimolanti lavori, in tema di concordato preventivo e di sovraindebitamento (due dei suoi “cavalli di battaglia”), all’interno di svariati volumi da me curati e tutti da essi impreziositi: da “Fallimento, soluzioni negoziate della crisi e disciplina bancaria” del 2017, a “Crisi d’impresa ed emergenza sanitaria”, curato nel 2020 insieme alla comune amica Stefania Pacchi, fino al Liber amicorum per Alberto Jorio dell’anno successivo.
Infaticabile relatore ai convegni più prestigiosi e responsabile di molti corsi di formazione e seminari, Vittorio dispensava il suo sapere con una generosità pari solo al garbo e all’efficacia del suo dire: fedele, come altri di noi, a un approccio alle norme scevro da apriorismi ideologici e da forzature ermeneutiche e forse anche per questo sovente consultato in sede istituzionale durante il percorso delle riforme degli ultimi lustri.
Qualche anno fa aveva accettato di presiedere il nostro “Centro Adriatico di Studi sull’Impresa” e in tale veste era intervenuto da par suo, l’estate scorsa in quel di Osimo, con una relazione introduttiva sui profili fiscali della crisi; tema poi ripreso in uno dei suoi ultimi scritti, apparso proprio su questa Rivista.
In tantissimi fra gli operatori del settore devono almeno qualcosa (nel mio caso molto di più) della loro crescita professionale al “Presidente Zanichelli”.
E presso i suoi amici Vittorio lascia un vuoto umano e intellettuale che sarà estremamente difficile - per non dire impossibile - colmare.