Tribunale di Brescia, 05 luglio 2022, n. 0. Pres. rel. Simonetta Bruno.
Abstract:
Sommario:
Il Tribunale di Brescia, esaminata la documentazione a corredo della proposta di concordato, ribadisce correttamente la necessità di “avvalersi soprattutto della relazione del professionista […], che a sua volta deve risultare idonea ad assolvere alla propria funzione di attestazione della veridicità dei dati e della fattibilità del piano attraverso analisi accurate, logiche, coerenti, complete e conformi a legge”.
Nel merito, il Tribunale afferma che, nella specie, “il percorso concordatario appare senz’altro più vantaggioso rispetto all’alternativa liquidatoria, alla luce del maggior realizzo di attivo, quantificato in circa Euro 4.500.000,00, oltre che per la componente di finanza esterna che lo caratterizza, ed in ogni caso dalla prospettazione di una liquidazione in tempi assai più rapidi ed a valori presumibilmente più elevati rispetto all’ipotesi di liquidazione fallimentare, con prospettive dunque maggiormente remunerative. Inoltre, il percorso concordatario è funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori, in ragione del fatto che la Società assume l’insussistenza dei presupposti per l’esercizio delle azioni revocatorie, oltre che l’incapienza in relazione a possibili azioni di responsabilità esperite nei confronti dell’organo amministrativo e dell’organo di controllo”